Napoli – Un impulso alla fecondità artistica del nostro territorio, valorizzando e investendo sulle potenzialità dei giovani, mettendoli in contatto con il mondo del lavoro e i professionisti del comparto audio-visivo per sviluppare talenti e creare sinergie.
È con questa ambiziosa mission che proseguono le lezioni-laboratorio del docente, film maker e presidente dell’associazione culturale Ved Francesco Giordano all’interno del “laboratorio di audiovisivi per il teatro, la tv e il cinema” del corso di laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali promosso dall’Università l’Orientale di Napoli e fortemente voluto dallo stesso Giordano. Grande impatto ha avuto sui giovani universitari l’incontro con Giuliana Del Pozzo, sceneggiatrice, esperta di scrittura creativa, docente di lettere, coordinatrice dei Laboratori di Arti visive realizzati presso istituti scolastici e carceri, nonché sceneggiatrice che ha curato, tra le altre cose, la scrittura del film “Le stanze aperte”, prodotto dall’associazione Ved e che sarà oggetto di visione e dibattito nel corso di una delle lezioni aperte al pubblico previste per il laboratorio. La narrazione e lo sviluppo della sceneggiatura è stato il tema dell’incontro, che ha visto la sceneggiatrice e docente interfacciarsi con.una classe eterogenea in.un tempo limitato, che è riuscita a rendere comunque produttivo e fecondo. “La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità”. Partendo da questo assunto di Aharon Appelfeld Giuliana Del Pozzo ha coinvolto gli studenti in un ” brain-storming emotivo” suggerito dalla lettura di alcune “lettere dalla Shoà”. Percepire la scrittura come materia viva è fondamentale, lo si apprende dall’incontro con.la docente, per trasmettere a chi voglia intraprendere questa strada di vivere con intensità e bellezza. Liberare dunque la scrittura dall’urgenza di regole e sintassi per ritrovare quella sincerità che dà senso alla parola scritta e se si tratta di realizzare un testo per immagini tutto è ancora più necessario.
I ragazzi del laboratorio sono apparsi attivi, sensibili e partecipi: dalla lettura alla conversazione su suggestioni, tematiche, interpretazioni Giuliana è riuscita a rendere gli studenti protagonisti e consapevoli del loro universo interiore che aspetta di essere raccontato. Pezzi di vita vissuta o suggestioni, letture, insieme alla consapevolezza delle nostre emozioni sono in grado di attivare l’azione vitale della scrittura creativa, una delle esperienze umane più stimolanti in grado di portare alla luce ciò che già esiste in ciascuno, la volontà di raccontare e condividere, ma anche la consapevolezza delle proprie potenzialità, spesso inespresse. Gli studenti, disponibili a mettersi in gioco, sensibili all’ascolto, sono stati attenti a quei particolari di cui uno scrittore si alimenta, cimentandosi in un esercizio suggerito dalla scuola americana di scrittura: una sorta di “stream of consciousness”. A partire da una parola-stimolo la penna deve scorrere sul foglio abbandonando logica, sintassi, punteggiatura, coerenza. Operazione propedeutica alla seconda parte della lezione che ha avuto al centro l’idea e il soggetto di un film. Lavorare sulle emozioni per spalancare la porta a quella che sarà l’idea del film e da questa al racconto breve del testo da realizzare in immagini. Anche in questo caso gli studenti si sono messi in gioco ed hanno condiviso la propria idea, dimostrando che la scrittura in realtà è sempre già dentro di noi prima di fluire ed essere rappresentata. l’apporto di Giuliana Del Pozzo è fondamentale nell ottica di costruire nei giovani studenti una coscienza critica e per dotarsi di una salda volontà di non “delegare”, anche se si tratta di raccontare.
L’ incontro con la sceneggiatrice, preceduto da quello con il regista teatrale Franco Maione, si inserisce in.un filone di incontri con professionisti della settima arte che proseguirà per tutto il mese di maggio e fino ai primi di giugno con incontri, dibattiti e proiezioni pubbliche nell’ambito del laboratorio di audiovisivi presso l’Orientale