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Mondragone – L’associazione AMBC in una nota inviata alla nostra redazione dichiara: “Come promesso, ritorniamo sulla Campagna “Riprendiamoci il Comune”,alla quale partecipa attivamente l’Associazione Mondragone Bene Comune.
In attesa di traslocare sul sito specifico della campagna, www.riprendiamociilcomune.it, attualmente molto materiale è già reperibile qui: https://www.attac- italia.org /riprendiamoci-il-comune-2/. In particolare, sono disponibili: a) i testi aggiornati delle due proposte di legge; b) le due proposte di legge “in pillole”; c) un video esplicativo della campagna; d) un volantino; e) un ordine del giorno per i Comuni; f) un vademecum per la raccolta delle firme. L’appuntamento per la presentazione formale delle due proposte di legge d’iniziativa popolare è fissato per giovedì 12 gennaio ore 11.00 presso la Corte di Cassazione. Si tratta di un passaggio che serve per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei titoli delle due proposte di legge, che segna l’avvio formale della campagna.
I moduli sono già in tipografia, ma è stata sospesa la stampa, in attesa di un chiarimento formale su un requisito del modulo (indicazione di numero e data della Gazzetta Ufficiale che pubblica i titoli delle due proposte di legge) che non è chiaro se debba essere stampato (in quel caso occorre attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) o se possa essere poi aggiunto a penna. Non appena giungerà la risposta dall’ufficio governativo competente si procederà alla stampa dei moduli. Qualche preoccupazione il Comitato lo nutre a proposito della piattaforma governativa -pubblica e gratuita- allestita in ottemperanza al DPCM9 settembre 2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale serie generale n. 277 del 26 novembre 2022) continua ad essere non operativa perché “in fase di test”. E’ stata mandata una email con richiesta di chiarimento e di sollecito al Dipartimento Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In caso di mancata o insoddisfacente risposta, occorrerà decidere il da farsi per l’ottenimento nel più breve tempo possibile dell’operatività della piattaforma.
Ritorniamo -in attesa di iniziare la raccolta di firme- sulle 2 proposte di legge di iniziativa popolare, la prima per la socializzazione di Cassa depositi e debiti, la seconda sulla riforma della finanza locale. Rispetto alla seconda proposta di legge, si propongono nuove regole che lascino completa autonomia ai Comuni e cambino il paradigma del pareggio di bilancio, che porta i più indebitati a vendere pezzi di territorio e beni comuni per coprire la spesa sociale. C’è bisogno di una legge che non punti solamente alla parità di bilancio in termini economici, ma anche di genere, sociale, ecologica e una gestione partecipativa delle risorse. Sul lato delle spese, invece, abbiamo un indebitamento che è composto principalmente dai tassi di ammortamento negoziati con Cdp. Da quando le banche sono entrate in Cdp, infatti, i tassi da agevolati si sono trasformati in tassi di mercato: attualmente superano il 3,5-4%. Questo comporta che nonostante oggi il debito degli enti locali pesi per l’1,5% sul debito pubblico nazionale, gli stessi enti debbano pagare tassi di interesse sui mutui altissimi, arrivando a vincolare fino al 10% della spesa corrente.
Quindi, da un lato si chiede di ridurre gli oneri finanziari e liberare una capacità di spesa che il Comune dovrà rivolgere alla parte sociale, e dall’altra una rinegoziazione per ottenere tassi agevolati da parte dello Stato, che ha una capacità di negoziazione diversa rispetto a quella di un singolo Comune. Con la prima proposta di legge si punta a socializzazione Cassa depositi e prestiti per avere un ente pubblico che operi, in maniera decentrata e partecipativa, al servizio delle comunità locali e in investimenti relativi al riassetto idrogeologico del territorio, alla sistemazione degli edifici scolastici, alla riconversione energetica degli edifici pubblici, alla gestione partecipativa dei beni Comuni, al riutilizzo abitativo e sociale del patrimonio pubblico, alla mobilità sostenibile, alla trasformazione ecologica della filiera del cibo e delle attività produttive.
Una proposta che preveda che le scelte di destinazione dei risparmi dei cittadini siano fatte attraverso la partecipazione degli stessi. L’AMBC ha attivato un piccolo Comitato dei Comuni dell’Area Domiziana con l’obiettivo di portare il maggior numero di cittadine e cittadini a firmare consapevolmente queste 2 proposte di legge. E continueremo nelle prossime settimane ad assicurare la necessaria informazione e il supporto indispensabile al successo di questa straordinaria Campagna.”