Zannini si è avvalso della facoltà di non rispondere

Campania – Giovanni Zannini, consigliere regionale e presidente della Commissione Ambiente della Regione, si trova al centro di un’inchiesta per corruzione e concussione. L’indagine, condotta dai sostituti procuratori Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, sotto la supervisione del procuratore Pierpaolo Bruni, ha preso piede a seguito di perquisizioni effettuate dai carabinieri del Reparto territoriale di Aversa, che hanno interessato sia l’abitazione di Zannini a Mondragone che i suoi uffici a Napoli.

Durante l’interrogatorio, Zannini ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato difensore, Angelo Raucci, ha presentato una memoria difensiva e ha annunciato che il suo assistito intende fornire dichiarazioni solo dopo l’udienza del tribunale del Riesame, prevista per discutere il sequestro del cellulare e dei supporti informatici notificatigli la scorsa settimana.

Le accuse mosse nei confronti di Zannini riguardano principalmente due episodi di corruzione. In particolare, il consigliere regionale è accusato di aver ricevuto favori da alcuni imprenditori, tra cui un viaggio in barca e due motorini, in cambio della sua intercessione presso la Regione e un comune del Casertano su questioni legate agli operatori economici locali.

 

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