Napoli – Il sindacato di polizia Osapp ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Alfondo Bonafede, e al capo del Dap, Francesco Basentini, in merito all’evasione avvenuta domenica mattina dal carcere di Napoli Poggioreale.
La missiva è firmata dal segretario generale Leo Beneduci. Secondo il sindacato il numero di impiegati in divisa dell’istituto penitenziario “è di molto inferiore alle reali esigenze” e “la gravità delle mansioni e i carichi di lavoro a cui è sottoposto il personale (si pensi ad esempio agli oltre 400 colloqui giornalieri) eccedono di gran lunga qualsiasi possibilità di disimpegnarli compiutamente mediante l’attuale organico”. Il personale di polizia in servizio a Poggioreale, secondo quanto denuncia l’Osapp, “lamenta da parte dell’attuale direzione un eccessivo e pressochè esclusivo ‘interesse’ per la popolazione detenuta del tutto a discapito delle effettive condizioni, della vivibilità lavorativa e dell’organizzazione interna degli addetti del Corpo”. A questo proposito le organizzazioni sindacali avevano già chiesto alla direzione dell’istituto la ‘sospensione’ delle attività trattamentali durante il periodo estivo, richiesta che “non è stata tenuta in alcuna considerazione”, si legge nella missiva.(Segue)
L’evasione del 32enne polacco Robert Lisowoski, finito in cella il 6 dicembre dello scorso anno con l’accusa di omicidio aggravato, è avvenuta “malgrado l’esistenza dell’impianto di sorveglianza: si sarebbe calato legando la corda rudimentale a un passamano”. Inoltre, denuncia ancora l’Osapp, ha raggiunto “il selciato sottostante il muro di cinta in un punto in cui le telecamere non potevano riprenderlo ed il personale addetto dare l’allarme”. Conseguentemente all’evasione la questura ha diffuso le fotografie del fuggitivo, ma secondo il sindacato si tratta di foto “scattate al momento dell’arresto, avrebbe oggi un aspetto completamente diverso con barba lunga, capelli rasati e qualche chilo in più”. L’Osapp si chiede “se in ordine alle comunicazioni tra autorità di polizia ci sia stato il debito coordinamento e il coinvolgimento degli appartenenti al Corpo, oppure se, come al solito i contatti siano avvenuti esclusivamente per il tramite della direzione ‘amministrativa’ dell’istituto priva di competenze di polizia”.