Coronavirus, i medici veterinari della Campania pronti della fase 2

Campania – Il mondo della medicina Veterinaria alza i toni e fa sentire la sua voce. A scatenare la scintilla che ha fatto insorgere la categoria è stata la dichiarazione, (quantomai inopportuna, considerato il momento delicato) della deputata di Fratelli d’ItaliaMaria Teresa Baldini che ha criticato la decisione del Governo di assumere 18 dirigenti veterinari accanto ai 40 medici previsti nel bando.

Sull’argomento è intervenuto con un appello il sindacato italiano Veterinari Medicina Pubblica (Sivemp) che in una nota ha sottolineato che le parole della parlamentare hanno umiliato la categoria e l’hanno invitata a rivedere il giudizio espresso.

Già in precedenza c’era stata una petizione online concepita dai medici veterinari Gianni Tumino e Paolo Boni, rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute e al  Ministro dell’Agricoltura per chiedere proprio che la medicina veterinaria fosse tenuta in debita considerazione nella gestione delle epidemie e delle patologie emergenti.

 Al coro si unisce anche Vincenzo Peretti professore del dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali della Federico II che si rivolge al Governatore della Campania Vincenzo De Luca invitandolo a puntare deciso su queste professionalità in vista della delicata fase 2 ormai alle porte.

“Per cominciare a camminare verso la normalità a pieno regime e con la presenza di esponenti di tutto il mondo scientifico regionale –spiega in un comunicato –  chiediamo di allargare la collaborazione (senza oneri aggiuntivi), per una ripartenza regionale nella quale la Medicina Veterinaria è pronta a fare la sua parte. Oltre alla collaborazione per i tamponi attualmente processati nei laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, ci sono altri importanti aspetti da tenere presenti”.

L’attenzione, oltre ai settori citati da Tumino e Boni, deve concentrarsi anche su fattori importanti   come: “Il monitoraggio e controllo della fauna selvatica e la convivenza tra questa, la biodiversità zootecnica e le attività umane. Non abbiamo –prosegue il professore Vincenzo Peretti- nulla da inventare, non servono nuovi progetti, basterebbe semplicemente far scendere in campo il Centro Centro Regionale per il Monitoraggio e la gestione dell’AgroEcosistema della Campania (Mogae), istituito tra l’Assessorato Agricoltura ed il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali della Federico II”.

La conclusione non può che essere che la seguente: “Iniziamo subito, non possiamo aspettare. Alcune immagini –conclude- che girano sui social stanno già dimostrando una notevole presenza di animali selvatici in aree e centri urbani, e magari anticipiamo (alcune già in atto) quelle problematiche che molto presto diventeranno ulteriori tragedie nel difficile quadro dell’emergenza e non mi riferisco solo a quelle economiche”. 

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