Mondragone, AMBC: “Le ‘verità’ di Pacifico”

Mondragone – “La verità mi fa male, lo so”, cantava una giovanissima Caterina Caselli. E per alcuni politicanti nostrani la verità è addirittura urticante. P. José María CASTILLO commentando il Vangelo di ieri (Mc 7, 31-37) ha scritto: “… Viviamo nella società delle tecnologie dell’informazione.

Le tecnologie che ci riempiono di notizie, ma ci nascondono le verità. E soprattutto ci allontanano dalle persone, dai problemi delle persone, dal dolore e dalla gioia che vivono gli esseri umani. Sappiamo molto degli altri, ma non li conosciamo, i loro veri problemi non ci interessano, non ci importano, non li sentiamo come nostri. E così capita che ogni giorno siamo più soli. E finiamo con l’essere più egoisti. Oggi abbiamo un’eccellente <teoria dell’azione comunicativa> (J. Habermas). Ma di fatto l’informazione (manipolata) sta rendendo ogni giorno più complicata la vera comunicazione che ci rende più trasparenti verso le persone…”. Una “nuova e necessaria stagione politica” a Mondragone si dovrà necessariamente aprire sotto l’egida della partecipazione, della trasparenza totale, della corretta comunicazione pubblica e della verità. Da praticare sempre, anche quando si sbaglia e può far male.

“Si, ero a conoscenza dei lavori per un pied-à-terre presso il nuovo comando dei vigili urbani, ma non ho approfondito né la procedura né la legittimità dell’iniziativa. Pensavo -sbagliando- che la <cosa> fosse possibile così come realizzata. Farò le dovute verifiche ed agirò nel rispetto della legge, perseguendo le responsabilità e ripristinando la correttezza procedurale”. “Si, è vero mi hanno fatto fare le prime nomine (quelle- per esempio- presso l’ASI di Caserta, la Far.com. o il Consorzio idrico) in assenza degli indirizzi del Consiglio comunale, per poi arrampicarci sugli specchi dicendo che vi erano “vecchi indirizzi” di Consigli comunali del tempo che fu. Procederò a chiedere che venga iscritto immediatamente l’argomento all’o.d.g. della prossima seduta consiliare e per le nomine procederò con avvisi pubblici”. “Mi hanno dato ampie rassicurazioni ad inizio mandato che le deleghe fatte ai Consiglieri di maggioranza erano corrette e mi hanno convinto contestualmente a non fare nomine assessorili importanti come quelle relative al bilancio e ai servizi sociali. Nel tempo ho capito di aver sbagliato e procederò con la revoca delle illegittime deleghe ai Consiglieri e con l’affidamento ad Assessori delle deleghe al bilancio e al welfare. E ho sbagliato anche ad accettare alcune modifiche al regolamento del Consiglio comunale che hanno limitato gravemente le prerogative dei Consiglieri”.

“Si, m’ero impegnato subito dopo il mio insediamento a fare piena luce sul bilancio. Ma mi assicurarono che potevamo contare su un genio dei conti e su un vecchio sindaco privo di agibilità ma espertissimo nel brigare faccende e mi convinsero che non solo tutto era a posto ma che un assessore specifico al settore avrebbe intralciato e complicato. Con <il senno del poi> ammetto di aver sbagliato. E, quindi, affermo che andava scelto un assessore al bilancio competente e avviato fin da subito almeno il Piano di Riequilibrio Pluriennale”. E potremmo continuare all’infinito (chi sa se -ad onore del vero- ci sarà un giorno in cui ci si potrà pubblicamente confrontare su tutto ciò). Sono soltanto 4 delle tantissime verità che avrebbe dovuto dire Pacifico nel corso di oltre 4 anni (agendo ovviamente di conseguenza), per rispettare i propri cittadini e per dare dignità alla propria azione amministrativa, salvandosi dal baratro nel quale è invece precipitato.

Aveva sposato in campagna elettorale la nostra istanza per un Comune-Casa-di-Vetro per piegarsi subito dopo al solito andazzo spartitorio, al peggior politichese, alla più cupa opacità, alla sistematica doppiezza e alla non verità.  Fino all’ultima vicenda delle dimissioni dell’Assessore all’Ambiente: un fatto politicamente rilevante, da lui trattato con sufficienza, fastidio e celermente archiviato senza dire tutta la verità. Resta sconcertante come su un tal fatto politico non vi sia in città neppure l’ombra di uno straccio di discussione! Un Assessore -da noi ripetutamente criticato, ma dal Sindaco accettato quale espressione di una lista della sua maggioranza-  che si dimette comunicandoci che non è riuscito a far rispettare il contratto alla ditta incaricata del servizio rifiuti, che non ha ottenuto il supporto necessario dagli uffici comunali per far rispettare le clausole contrattuali, che elenca con dovizia i gravi disservizi posti in essere dalla ditta e che ha avvertito una diversa posizione del Sindaco rispetto a tutto quanto accade nel settore dei rifiuti (una nota che da sola basterebbe a giustificare il non pagamento della TARI da parte dei cittadini), non lo fa “per fatto personale”, ma sottoscrive delle gravi accuse circostanziate, prende le distanze da esse ed esprime una sfiducia politica, soprattutto se- come nel caso- nel dimettersi parla a nome di tutta la lista (poi movimento) di cui è espressione (ricordiamoci che questo Sindaco- “tradendo” la legge- non ha scelto direttamente lui gli assessori).

E un Sindaco che accetta immediatamente tali dimissioni, specificando che l’Assessore è sempre stato messo nelle migliori condizioni di agire e che nel settore- anche con la ditta tuttora incaricata- ci sono invece margini di miglioramento (margini che l’Assessore dimissionario ovviamente secondo lui non è stato in grado di raggiungere), sta pubblicamente dichiarando l’incapacità di quell’Assessore, ma sta- soprattutto- sminuendo le analisi e le accuse di quell’Assessore e mettendo la propria firma su una crisi politica. Una crisi che partendo dal servizio più critico, più inefficiente, più costoso e con le procedure d’affidamento più discutibili (diciamo), come quello dei rifiuti, si intreccia con un bilancio comunale dichiaratamente fallito, determinando di fatto la fine- bruttissima- dell’Amministrazione di Virgilio Pacifico. Un Sindaco che anziché rispondere nel merito rispetto alle gravi e circostanziate accuse dell’Assessore (e della sua lista) rivolte alla ditta e agli uffici comunali, reagisce in maniera puntuta, accucciandosi nella posizione di “correo”, consapevole o meno, di gravi inadempienze contrattuali, di gravissime omissioni di atti d’ufficio e di pesanti disservizi e alzando la cresta solo per ergersi a cantore del “tutto si tiene”.

Eppure, l’Assessore -che sicuramente non è stato del tutto all’altezza del compito assegnatogli da Pacifico- si è limitato a constatare ciò che i cittadini vivono quotidianamente e drammaticamente sulla propria pelle, costretti a subire una città lurida. Perché il Sindaco nella sua nota di accettazione delle dimissioni del suo collaboratore ha ritenuto di non considerare le gravi accuse dell’Assessore nei confronti della ditta e degli uffici? Ad un Sindaco così vogliamo dedicare la splendida canzone di Vasco Rossi e ricordare che “la verità arriva quando vuole” (come è successo con il buco di bilancio e il default), che “la verità arriva silenziosa” (come nel caso del silente Assessore all’Ambiente), che “la verità è fatale” (come il fallimento in cui ha portato la città) e che “la verità è che tutti possono sbagliare” (come noi che nel 2017 non mettemmo in conto il suo tradimento).

Caro Sindaco, prendi coraggio e ammetti che in pochi mesi è praticamente impossibile recuperare un così alto disavanzo ordinario di bilancio senza intaccare i servizi essenziali e le spese dovute e che, quindi, occorre dichiarare con 4 anni di ritardo il dissesto. Egregio Sindaco, ammetti di aver sbagliato a non seguire pedissequamente il programma da noi scritto e da te sottoscritto, che hai sbagliato a non fare quanto promesso in campagna elettorale, che hai sbagliato a scaricare noi dell’AMBC preferendo “cacciatori di incarichi, nomine e comandi” e a fidarti di coloro che ti hanno imposto di tutto e di più in questi anni (usandoti e “abusandoti” per la carriera di qualcuno o per i loro intrallazzi vecchi e nuovi) e che alla prima (loro) buona occasione ti scaricheranno. Dire finalmente un po’ di verità- a partire dai rifiuti, dal bilancio e dalla crisi politica che si è abbattuta sulla tua maggioranza- forse non ti salverà dalle conseguenze delle tue responsabilità e non ti assicurerà il mantenimento della poltrona. Però sicuramente potrebbe contribuire a salvarti la faccia e a fare chiarezza.  E non è poco!”