A Pignataro Maggiore la presentazione del libro di Titti Marrone

Pignataro Maggiore – Sabato 16 marzo alle 18.30, a Pignataro Maggiore (CE) nell’ambito della prima rassegna “Memoria e Musica” si terrà la presentazione del libro ‘Meglio non sapere – Tre bambini nella Shoah’ di Titti Marrone, rinomata scrittrice e giornalista (tra l’altro già responsabile delle pagine culturali de Il Mattino di Napoli).

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L’iniziativa – che si terrà all’interno della Sala Concerti di Palazzo Vescovile – conclude la quarantasettesima Stagione Artistica promossa dall’Associazione ‘Amici della Musica’ di Pignataro Maggiore.

Nel libro, tra l’altro, è narrata la vicenda del piccolo Sergio De Simone, giovanissimo deportato, vittima dell’Olocausto, ed a raccontare questo drammatico spaccato di storia oltre all’autrice ci sarà Mario De Simone, fratello di Sergio, che porterà la sua significativa e toccante testimonianza. Il programma della presentazione – coordinata dal giornalista Elpidio Iorio,  Direttore di PulciNellaMente –  prevede gli interventi di:

Gerarda Mirra, Referente del Comitato “G. Palatucci” di Campagna (SA) e formatrice Fondazione Valenzi di Napoli; Lia Adduce,Assessore alla Cultura del Comune di Pignataro Maggiore; Caterina Di Tella, Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo “Pignataro-Camigliano”.

La serata sarà ulteriormente arricchita dalle rielaborazioni musicali di alcuni canti popolari nati nei campi di concentramento, frutto del progetto di ricerca storico-musicale ‘Musica e Memoria: le note spezzate della Shoah’ a cura della Prof.ssa Rossella Vendemia (docente di Conservatorio e Presidente degli Amici della Musica) – premiato nel 2012 dalla Presidenza della Repubblica –  eseguiti da Claudia Mazzuoccolo al pianoforte, con le voci del soprano Teresa Montaquila e del mezzosoprano Angela Dragone.

Con questo evento, gli “Amici della Musica”, inaugurano la Rassegna di “Memoria e Musica”, con l’intento di apportare un contributo alla riflessione su pagine buie della nostra storia, per non dimenticare, per far sì che la Memoria diventi impegno vivo e testimonianza tangibile.

IL LIBRO

Meglio non sapere – Tre bambini nella Shoah

Storia vera di tre bambini – le sorelle Tatiana e Andra, di quattro e sei anni, e del loro cuginetto Sergio – deportati ad Auschwitz con madri, nonni, zii. Le due bimbe saranno le più giovani italiane sopravvissute al lager, mentre il bambino, Sergio, non tornerà, ma finirà vittima di un inganno ordito contro venti bambini per assicurare a un medico nazista cavie umane per i suoi esperimenti. L’orrore della fine sua e degli altri diciannove bambini resta seppellito per anni con le prove della strage rimasta impunita finché Günther Schwarberg, giornalista del settimanale tedesco “Stern”, riuscirà a denunciarlo. Ma questa è anche la storia di Gisella, la mamma di Sergio, che fino alla morte continuerà a cercare il figlio in ogni angolo d’Europa rifiutandosi di credere che possa essere stato ammazzato. Grazie alle testimonianze di Tatiana e Andra Bucci, del fratello di Sergio – Mario De Simone  -, di Günther Schwarberg, e con un’accurata ricerca documentaria, Titti Marrone ha ricostruito l’intera vicenda per la prima volta nel 2003 per Laterza e nel 2023 per Feltrinelli, facendo luce su una delle pagine più tristi della storia umana.
 
L’AUTRICE

Titti Marrone

Giornalista, ha studiato all’università Federico II di Napoli dove si è laureata in Lettere e Filosofia. È stata responsabile delle pagine culturali de Il Mattino di Napoli dal 1993 al 2005. È autrice di saggi, romanzi e racconti apparsi in varie raccolte, recensioni, commenti e editoriali sul Mattino. Ha lavorato ai servizi informativi radiofonici del Centro Rai di Napoli (1979), ha collaborato ai testi del Il Fatto e di Cara Italia di Enzo Biagi a vari quotidiani ed a riviste letterarie, si occupa di storia delle idee e della cultura, letteratura, politica, teatro, storia e sociologia dei media. Come professore a contratto, ha insegnato Teorie, tecniche e Storia del giornalismo dal 1996 all’Università di Salerno, alla facoltà di Sociologia della Federico II, all’Istituto Universitario Orientale, al Master di giornalismo del Suor Orsola Benincasa.