Campania– Unmilionesettecentoottantanovemila persone hanno votato Vincenzo De Luca.
Un plebiscito, percentuali bulgare, sultanato turco: le nazionalità si sprecano nel commentare il risultato che, di pochi decimali ha sfiorato il 70%. Un risultato che appariva scontato fin dall’inizio, una vittoria che non metteva in discussione nemmeno il centro-destra che, non a caso, ha estratto dal cilindro uno sfidante come Caldoro, esperto in sconfitte!
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Una strada in discesa fin dall’inizio per Vecienzo che ora è atteso alla parte più difficile di tutta l’operazione: governare la Regione Campania. Metterli tutti assieme è stato facile, il problema ora sarà “accontentare” i sostenitori.
«Sono stato sostenuto dalla coalizione progressista, dalle forze moderate e dalla destra non ideologica, si sono tutti riconosciuti nel mio programma»
sono state le prime battute pronunciate dal sultano De Luca alle prime notizie del plebiscito nei suoi confronti. Un vasto arco fatto di partiti, gruppi e listarelle politiche, ha investito sul cavallo vincente e, a partire dai prossimi giorni si presenterà, dati alla mano, a riscuotere.
Ma, per fortuna, i portatori d’interesse sono pochi rispetto a unmilionesettecentoottantanovemila elettori che l’hanno votato e poi, dalla fritture in poi, ‘o Governatore ha sempre dimostrato di essere un bravo Caronte ed ha sempre condotto in porto tutte le trattative politiche, ad iniziare dalla sua ricandidatura. Le promesse fatte in campagna elettorale sono tante: lavoro per i giovani, risoluzione di problemi atavici come rifiuti, depurazione acque, trasporti e sanità. Noi non possiamo fare altro che aspettarlo al varco, sperando in quel suo piglio decisionista e confidando nell’uso, prima o poi, dell’oramai leggendario lanciafiamme.