Editoriale – “Il carcere napoletano di Poggioreale è conosciuto così per la zona in cui sorge. Molti non sanno che questo istituto porta oggi il nome di Giuseppe Salvia, vice direttore a Poggioreale quando era detenuto Cutolo.
Quando rientrò “o’ professore” in carcere nessuno degli agenti penitenziari ebbe il coraggio di perquisirlo, prassi di rito per chi tornava.
“Dotto’, perquisire Cutolo, noi abbiamo famiglia, sapete…”, dissero gli agenti.
E sapete cosa fece? Nel pieno esercizio delle sue funzioni, decise, in qualità di vicedirettore, di perquisirlo personalmente.
Quelle mani addosso a Cutolo gli costarono la vita allo svincolo Arenella mentre tornava a casa dove ad aspettarlo c’erano i due figli piccoli con la moglie. Fu barbaramente ucciso.E’ morto Cutolo. Ma Giuseppe Salvia vive ancora.”