Il giornalista Ignazio Riccio premiato al concorso “La Ginestra” con il romanzo “Così riuscimmo a rivedere il sole”

Aversa  – La commissione del Premio letterario “La Ginestra” di Firenze, presieduta dai docenti universitari Silvio Ramat (Università di Padova) e Marino Biondi (Università di Firenze), ha conferito al giornalista casertano Ignazio Riccio, nella sezione narrativa edita, il premio “Romanzo e fantasie distopiche”. La cerimonia si è tenuta nella splendida cornice del Mad, in piazza delle Murate. Il libro che si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento è intitolato: “Così riuscimmo a rivedere il sole” (Libriotheca Edizioni). All’autore è stata consegnata una preziosa opera grafica, a tiratura limitata, dell’artista aretino Mauro Capitani. Il tema del Premio, Eufemia, è tratto da “Le citta invisibili” dello scrittore Italo Calvino.
 
Il romanzo, che è arricchito dalla prefazione del filosofo Giuseppe Limone e dalla postfazione dell’ambientalista Alessandro Gatto, è proiettato nel futuro. Siamo nel 2070. Gli esseri umani sono costretti ad abitare nelle viscere della Terra dove hanno scavato profondi cunicoli diventati vere e proprie città. In superficie non si riesce più a vivere poiché l’inquinamento prodotto nel corso dei secoli e una guerra nucleare hanno reso l’aria irrespirabile. Il tempo massimo di sopravvivenza fuori dai cunicoli è di poche ore.

Segui il nostro canale whatsapp per le ultime news

Un movimento di giovani studenti italiani, nativi sotterranei, ha scoperto tutti gli errori commessi dagli adulti che li hanno preceduti e si sono dati come missione quella di riconquistare la superficie rendendola nuovamente vivibile. Divisi in gruppi al Nord, al Centro e al Sud Italia comunicano con mezzi tecnologicamente avanzati. Il loro piano, contrastato da una banda criminale, è antico e nostalgico: piantare ogni giorno in superficie nuovi alberi modificati geneticamente da trattare come persone e a cui dare un nome.
 
Nelle poche ore di autonomia i giovani, in clandestinità e lottando contro i loro nemici, piantano e curano gli alberi come fossero bambini da crescere, in attesa che queste creature possano ridare ossigeno, e quindi nuova vita, alla Terra e all’umanità intera.

Questa la motivazione del premio enunciata dalla giuria: “Così riuscimmo a rivedere il sole è un romanzo distopico che fa riflettere sui pericoli reali a cui è esposta l’umanità del nostro secolo. L’autore non si limita però alla denuncia: la situazione descritta nel romanzo ha infatti uno sviluppo positivo grazie all’opera di un movimento di giovani studenti italiani che individuano gli errori dei loro predecessori e cercano di rimediare ravvisando nuove strategie e nuovi obiettivi per salvare l’umanità”.
 
Soddisfatto Riccio. “Ricevere una gratificazione così importante, dopo tanti sacrifici – ha dichiarato il giornalista – non ha prezzo. Ora questo romanzo, uscito da poco, deve fare il suo dovere. Per come è stato concepito deve entrare nelle scuole e sono certo che il mio editore, Grasso, che ringrazio per l’opportunità, saprà lavorare bene a tal proposito, così come ha sempre fatto”.