Il presepe dei Baroni di Donato di Sant’Eframo vecchio [VIDEO]

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Napoli – Si aprono gli antichi bauli e tornano alla luce i tesori della collezione dimenticata un vero e proprio mistero familiare. Villa Di Donato, grazie alla generosità di Patrizia De Mennato, apre le sue porte per far ammirare  i capolavori d’arte presepiale raccolti in tre secoli dai Baroni  proprietari della storica dimora di S. Eframo Vecchio. 

I circa duecento pezzi pregiati datati tra il 600 e l’800 sono stati realizzati da artisti come Gori, Sanmartino, Mosca, Schettino e Pietro Padua autore di un rarissimo presepe ligneo della seconda metà del Seicento.  Il presepe è una narrazione pedagogica e pastorale, ma anche uno spaccato della cultura e dell’arte a Napoli. Nel corso della sua storia è servito anche ad avvicinare le classi sociali. Carlo III e Ferdinando IV di Borbone ne favorirono la diffusione.

L’esposizione di Villa Di Donato propone capolavori d’arte ma anche indimenticabili frammenti di vita che suscitano gran meraviglia. Il presepe piace, decisamente anche perché ogni volta si rinnova la sorpresa.

L’esposizione è un’emozionante sequenza di scene e personaggi. Il Presepe di Pasqua con la drammatica “schiodazione” di Lorenzo Mosca del Settecento; una parata affascinante di re magi ai quali si aggiunge la leggendaria “quarta magia”; la preziosa scarabattola dove trionfa la natività sui simboli pagani mentre la vita brulica tutt’intorno con i suoi personaggi e oggetti quotidiani.  

L’esposizione ricorda la nascita di Antonio de Mennato, erede dei Baroni di Donato custode della collezione e la chiusura della Villa, 50 anni fa, dopo la scomparsa di Maria de Mennato, madre di Antonio e figlia dell’ultima Baronessa di Donato.

Il viaggio d’arte e della memoria è impreziosito da cavalli rampanti, figure ispirate agli antichi abitanti della tenuta, dettagli intimi che restituiscono la trama dei sentimenti familiari intrecciati al presepe.  Per documentare le fasi di scoperta e restauro, le ricerche e la valorizzazione, condotte per mesi, con foto di Dmitrij Musella e Davide Visca, è stato pubblicato un volume, La collezione dimenticata. Il presepe dei Baroni di Donato di Sant’Eframo vecchio, per i tipi di Rogiosi Editore, a cura di Rosanna Di Poce, con una postfazione di Patrizia de Mennato.

La mostra è stata realizzata grazie al contributo di Fondazione Banco di Napoli e Regione Campania. Vanta il patrocinio del Comune di Napoli, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), dell’ADSI (Associazione Dimore Storiche italiane), dell’Archivio di Stato di Napoli, di ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici), Friends of Naples e AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda).

Durante il periodo di apertura della mostra è stato celebrato il novantesimo anniversario dalla morte di Salvatore di Giacomo. Villa di Donato ha ospitato un concerto per clavicembalo, con Mario Sollazzo solista, Napoli 1500… quasi 1600, anzi 1700!