Pignataro Maggiore, “Il secolo d’oro della musica a Napoli”

Pignataro Maggiore – “Il secolo d’oro della musica a Napoli. Per un canone della scuola napoletana del ‘700”: è questo il titolo dell’opera (pubblicata da Diana Edizioni) curata dal critico Lorenzo Fiorito che sarà presentata sabato prossimo,  16 novembre, alle ore 19:00, a Pignataro Maggiore presso la Sala Concerti del Palazzo Vescovile.

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L’iniziativa è una tappa importante della 44° rassegna “Ispirazioni d’Autunno: Musica e Parole”, ideata ed organizzata dalla meritoria Associazione “Amici della Musica” di Pignataro Maggiore, che prevede una lunga serie di prestigiosi eventi artistici e proposte culturali varie fino al prossimo 27 dicembre.

Sabato, dunque, è la volta del professor Fiorito, critico musicale con una lunga esperienza,  che parlerà della sua opera che si compone di tre volumi due dei quali già pubblicati mentre il terzo uscirà all’inizio del prossimo anno.

Un’opera significativa volta alla conoscenza e alla riscoperta della grande storia musicale partenopea ed internazionale del XVIII secolo. Si avvale del contributo di importanti storici della musica, critici e musicologi che hanno delineato i profili umani e artistici dei protagonisti del secolo d’oro della musica a Napoli, componendo il quadro storico-sociale e culturale in cui è nata e si è diffusa la “Scuola Musicale Napoletana”.

All’appuntamento, moderato dal giornalista e direttore di PulciNellaMente Elpidio Iorio, interverranno: Dario Ascoli, musicologo e critico musicale presso il Corriere del Mezzogiorno; Piero Viti, docente di chitarra presso il Conservatorio “N. Sala” di Benevento e direttore artistico del Premio Internazionale “D. Cimarosa” di Aversa; Fabio Dell’Aversana, presidente SIEDAS – Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo – Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo.

Il tutto sarà accompagnato da intermezzi musicali attraverso la splendida voce di Raffaella Ambrosino, mezzosoprano.

Nel rinnovato interesse per il Settecento napoletano, l’opera curata da Fiorito – elegante e accurata, la presentazione editoriale realizzata dalla Diana Edizioni – rappresenta un pregevole riferimento per quanti vogliono approfondire la conoscenza di questo fecondo periodo artistico e culturale della storia partenopea.

Musicologi, critici, ricercatori e musicisti, infatti, tendono a dare un quadro quanto più completo  possibile della Napoli musicale del Settecento, la cui conoscenza è stata limitata soltanto a pochi compositori, come Scarlatti, Pergolesi, Paisiello e Cimarosa, dei quali sono rimaste in repertorio, con altalenante fortuna, le più famose delle loro opere.

Come avvertito dal curatore, gli autori di quest’opera hanno inteso costruire un canone della Scuola Napoletana del XVIII secolo: «ovvero un compendio dei compositori più importanti e influenti che l’hanno resa celebre».

Nel primo volume sono “approfonditi” diversi musicisti tra i quali Francesco Durante, Nicola Porpora, Leonardo Vinci, Francesco Feo, Leonardo Leo, delle cui biografie, sintetiche ma redatte con rigoroso metodo scientifico, sono autori tra gli altri:  Dinko Fabbris, Giovanni Pasqualino, Luca Campana, Giuseppina Crescenzo, Cosimo Prontera, Maurizio Piscitelli, Stefano Valanzuolo, Omar Crocetti, Lorenzo Mattei.

I contributi raccolti nel secondo volume sono le più aggiornate ricerche sui compositori noti e meno noti al grande pubblico, come il materano Egidio Duni e il veronese Giuseppe Gazzaniga. Tra gli altri ritroviamo alcuni musicisti non italiani ma formatisi a Napoli, come il tedesco Johann Adolf Hasse e il maltese Girolamo Abos, illustri personalità del Settecento barocco che hanno espresso al meglio, per stile, linguaggio musicale e ruolo storico l’appartenenza alla Scuola napoletana. Hanno scritto tra gli altri: Sergio Ragni, Massimiliano Cerrito, Carlo Vitali, Joseph Vella Bondin, Luca Rossetto Casel, Giovanni Tribuzio.

In definitiva quest’opera, il cui titolo richiama il concetto di Siglo de oro spagnolo spostandolo geograficamente e cronologicamente nella Napoli del Settecento, costituisce, per il carattere scientifico delle trattazioni dei singoli compositori, uno strumento prezioso per la conoscenza della storia musicale napoletana nel XVIII sec..