Mondragone: “All’unanimità contro la secessione della destra e per la riforma dei Comuni”

Mondragone – L’associazione AMBC in una nota inviata alla nostra redazione“Il Consiglio comunale di Mondragone si è espresso ieri sera all’unanimità contro l’Autonomia differenziata delle destre, per la riforma del Titolo V della Costituzione e in favore delle due proposte di legge di iniziativa popolare promosse dalla Campagna “Riprendiamoci il Comune” per la pubblicizzazione della Cassa depositi e prestiti e per la riforma della finanza locale. Il modo migliore per celebrare la Festa della Repubblica!

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Siamo molto soddisfatti, hanno dichiarato gli esponenti dell’AMBC, del risultato ottenuto: il Consiglio comunale di Mondragone- sia la maggioranza che le opposizioni- ha inequivocabilmente detto un tonante NO! all’Italia diseguale apparecchiata dalle destre al Governo e un convinto SI! a nuovi Comuni. Non ci resta ora che sperare in un coinvolgimento maggiore da parte di tutti i Consiglieri comunali affinché in queste ultime settimane di raccolta si possa coinvolgere il maggior numero di cittadine e cittadini per evitare il rischio del mancato raggiungimento delle firme necessarie per presentare le 2 proposte di legge. Un rischio sempre più dietro l’angolo, soprattutto a causa della mancata attivazione da parte di questo Governo della piattaforma pubblica”.

Lo scorso 25 maggio è stata depositata una diffida alla Presidenza del Consiglio per chiedere che la legge sia rispettata e che una piattaforma pubblica di raccolta firme su referendum e iniziative popolari sia pronta entro tempi brevissimi. Oltre alla nostra Campagna “Riprendiamoci il Comune”, si sono attivati
l’Associazione Luca Coscioni e Eumans, Io Cambio, Servizio Pubblico, il Comitato Antispecista Difesa Animali Protezione Ambiente, La Società della Ragione, il Forum Droghe e Meglio Legale: organizzazioni che come noi hanno sostenuto o vorrebbero sostenere iniziative popolari e referendum, affinché i cittadini possano esprimersi su questioni di interesse comune. In assenza della piattaforma, prevista dalla legge, attivare la raccolta costa almeno 1 euro a firma per i comitati promotori: un onore che rende troppo difficile attivare iniziative di democrazia diretta nel nostro Paese. Non solo, il Governo ha violato la scadenza che prevedeva l’entrata in funzione a gennaio 2022, ma pochi giorni fa il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato che per realizzare la piattaforma ci vorranno ancora oltre 12 mesi. Davanti a questo ritardo ingiustificato, non si poteva che presentare una diffida: il primo passo per mettere in piedi azioni legali e ottenere il rispetto della legge. Così come si sta lavorando per ottenere la firma digitale anche sulla sottoscrizione di liste elettorali. Nel frattempo andiamo però avanti nella raccolta tradizionale delle firme, presso il Comune, presso la sede locale delle ACLI, nei banchetti che i Consiglieri comunali vorranno autonomamente attivare, sulla scia del lavoro di raccolta promosso dall’AMBC e già fatto dai Consiglieri comunali Marcello Buonodono e Alessandro Rizzieri.

Diamo due appuntamenti, ha concluso Gianni Pagliaro dell’AMBC, per due grandi manifestazioni nazionali a Roma: il 24 giugno in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale; il 30 settembre per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare. È quanto deciso dall’Assemblea ‘Insieme per la Costituzione’, che ha visto riunirsi sabato 27 maggio a Roma la Cgil e un’ampia rete di associazioni. Diritto al lavoro, diritto alla salute, diritto all’istruzione, ad un ambiente sano e sicuro, contrasto alla povertà, una politica di pace: sono questi i cardini del modello sociale e di sviluppo che deve essere promosso.
Anche qui, a Mondragone, in tutti i Comuni della provincia di Caserta, dobbiamo scendere in campo contro queste destre, per rivendicare il rispetto dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, che devono tornare ad essere pienamente esigibili da tutti, al Nord come al Sud, per contrastare i progetti di autonomia differenziata e di superamento della Repubblica parlamentare che scardinano il modello democratico della Costituzione e per riprogettare le nostre Comunità locali, sempre più impoverite ed impaurite ed i nostri Comuni, rafforzando la loro funzione pubblica- sempre più compromessa- e salvaguardando i beni comuni, sotto attacco di speculazioni e privatizzazioni”.